venerdì 25 maggio 2012

Movimenti Esitivi ENTROPIA con Mauro Tiberi e SIGN OF SOUND

Mentre una inquietante paralisi da crisi recessiva pervade la scena musicale e culturale italiana, strozzata tra la politica di rapina della BCE e i residui incancreniti di un nepotismo-clientelismo scellerato, qualcosa si muove nell'underground capitolino.
Entropia riattiva il suo team e si prepara a proporre sia nuove performance che novità discografiche alle porte di un'estate che si prefigura ricca di proposte.
A un anno da "Eclectic Surrealism", il primo dei due lavori dedicato, alle sinergie fra musica elettronica e avanguardie storiche attraverso la sonorizzazione del cinema surrealista, Eclectic Productions annuncia ufficialmente la pubblicazione tra il secondo e il terzo quarter del 2012 di ben tre album targati Entropia.
C'è "The Mechanized Eye", il sequel di "Eclectic Surrealism", in cui la musica di Entropia si contamina con le elaborazioni visive delle avanguardie degli anni 50 e 60, che vede la partecipazione al progetto di ulteriori collaboratori fra i quali il batterista Davide Pentassuglia. E nell'ultimo scorcio del 2012 l'album concept in quattro movimenti "The Decline of Western Civilization". Ambedue i lavori sono nelle ultime fasi di registrazione.




Ma le indiscrezioni e le anticipazioni riguardano l'annunciata collaborazione con il cantante sperimentatore Mauro Tiberi, esperto in canto armonico e diplofonico di cui sono in circolazione sulla rete i primi video che propongono alcuni estratti dall'album.
"Archaic Chants from the Technological Age" è il titolo del lavoro attribuito ad Entropia with Mauro Tiberi, la prima di una serie di formule collaborative che caratterizzeranno Entropia nel secondo decennio del XXI secolo.

Il lavoro congiunge una vocalità molto fisica e antica con espressioni sonore tipiche della tecnologia e della modernità, questo insolito connubio dà vita a una serie di brani che nascono sia dall'improvvisazione che da una attenta costruzione compositiva.
Entropia riesce fortunatamente a documentare discograficamente una serie di momenti improvvisativi che solitamente riservava alle proprie apparizioni dal vivo e che raramente hanno, in questi anni, trovato occasioni di pubblicazione.
La vocalità ora primitiva ora elaborata di Mauro Tiberi fluttua fra vocalismi ancestrali e poesia sonora futurista, fra echi di canti tibetani e le contorsioni vocali di Carmelo Bene.
La musica è essenziale, i ritmi profondamente minimali, i suoni astratti e al limite del noise, una sinergia costante fra suono analogico ed elaborazione digitale. 

La collaborazione con Sign of Sound, il progetto della coreografa, pittrice e performer Fabiana Yvonne Lugli Martinez, troverà presto nuove occasioni di performance a Roma.
Entropia entra a far parte stabilmente del team dell'artista italo-peruviana e allarga la sua collaborazione al batterista statunitense John B. Arnold, grande interprete del jazz moderno, da anni impegnato nella ricerca elettronica.


Parliamo brevemente con Amptek Alex Marenga, uno dei componenti di Entropia e tra i fondatori di Eclectic Productions, di queste evoluzioni:

D. E' la prima volta che Entropia si presenta associata ad altri artisti, è casuale o indica qualcosa di nuovo?
R. Entropia ha sempre avuto una natura collaborativa, spesso queste contaminazioni  e partecipazioni sono anche determinanti per la direzione musicale di un progetto. Ma ogni lavoro che Entropia in questi ultimi anni ha intrapreso è sempre funzionale a un progetto, non è più solo "musica per la musica".




D. In questo contesto il lavoro con Mauro Tiberi come si colloca?
R. siamo sempre stati interessati sia alle possibilità dell'improvvisazione trasferita agli strumenti elettronici che alle possibili interazioni fra una vocalità cosi particolare e l'elettronica. Abbiamo tentato di fondere elementi dell'uomo e della macchina, dell'antico e del moderno attraverso il mito come elemento dell'immaginario dell'uomo oggi come nel passato. Se i miti dell'antichità erano le sirene o il ciclope raccontati da Omero e da Virgilio, quelli della modernità sono trascinati dalla rete e parlano di alieni e cerchi nel grano. Su questa riflessione intrapresa con Mauro abbiamo incentrato il nostro lavoro, in una congiunzione fra arcaico e moderno, sia nella tematica che nel linguaggio. Con Mauro Tiberi ho collaborato in modo proficuo e interessante già in passato, abbiamo lavorato insieme a progetti entusiasmanti come Frammenti di Caos ed Extremis, a distanza di anni riusciamo ancora a realizzare lavori interessanti.

D. e Sign of Sound? troverà anche una dimensione discografica?
R. Ci auguriamo di si, stiamo per predisporre la registrazione dal vivo dell'audio dei prossimi eventi che realizzeremo con il grande batterista americano John Arnold. Stiamo affinando sempre di più la natura di questa particolare performance basata sull'improvvisazione e l'interattività. Il lavoro coreografico e pittorico eseguito dai danzatori-pittori sul palco è la partitura visiva della parte musicale del progetto. Il gesto del performer scatena quindi vari atti artistici, la danza , la pittura e il suono. L'interazione gesto-suono nasce sia attraverso un sistema costituito da una telecamera che capta il movimento del performer e che pilota via midi dei sintetizzatori che attraverso il medium umano del musicista che improvvisa sul gesto stesso.




Ogni performance è quindi unica e non ci potrà essere che una dimensione live dell'esecuzione musicale.

D. Qual'è quindi la direzione della vostra ricerca? scrittura e programmazione o improvvisazione?
R. Credo che di base ci sia sempre la relazione fra arte e inconscio e quali siano i modi migliori per incanalare questa sinergia. Credo che sia la musica "scritta" che quella improvvisata abbiano il medesimo stimolo che trova radice nel subconscio, cambia la modalità in cui la sollecitiamo e la incanaliamo a fronte di quello che intendiamo raccontare. La registrazione consente di fissare in modo permanente anche l'atto istintuale di creazione di idee musicali improvvisate. Quindi riteniamo che ambedue le modalità siano importanti e da esplorare, con l'elettronica è necessario liberarsi dai sync del computer, ma il computer è in definitiva uno strumento come un'altro, è ,alla fine, la chitarra elettrica del XXI secolo.